Nei giorni di gennaio il termine “memoria” è stato spesso ricordato, e, in particolare, per avvenimenti passati non belli.
Ma quel giorno, il 27 gennaio, ricorda anche la conclusione di un’atrocità, quindi la memoria porta in sé anche qualcosa di buono. Anche l’Oratorio deve avere memoria: si fa memoria dell’inizio dell’attività di un Circolo-Oratorio, oppure di un avvenimento importante.
Noi cristiani, impegnati nelle nostre parrocchie, e nell’Oratorio, abbiamo tanta e buona memoria, e non ricordi. Papa Francesco, in un’omelia, diceva proprio questo: “Il cristiano ha memoria della Salvezza operata da Gesù, ma se quella memoria fosse solo un ricordo, non porterebbe nessuna gioia nella vita. Perché, continuava, il ricordo lascia le cose lontane, la memoria le rende vicine, le fa sentire come legate alla propria vita”. Il Circolo-Oratorio deve avere una buona memoria, non solamente ricordi, perché ogni momento della vita dell’Oratorio è stato un dono di qualcuno che ha vissuto prima di noi, che ha amato la parrocchia e l’Oratorio, che ha lasciato un’impronta che altri dopo di lui hanno seguito per realizzare l’Oratorio che oggi c’è.
Animatore, non perdere la memoria del tuo Circolo-Oratorio, perché quella memoria porterà gioia, speranza e fortezza nel tuo servizio, che svolgi con passione.